Parco Archeologico
Al Parco archeologico sono visibili, in una cornice paesaggistica molto suggestiva, i resti delle case rinvenuti durante gli scavi effettuati negli scorsi decenni.
Il complesso mette in luce l’importante centro (oppidum) degli Orobi; in particolar modo è stata valorizzata una porzione dell’abitato molto significativa per testimoniare la sua lunga vita: dall’XI secolo a.C. all’età tardo romana (V sec. d.C.), con un’interruzione nei primi due secoli d.C.
L’abitato sorgeva su un terrazzo fluviale in località Castello, in una posizione naturalmente difesa e strategica per il controllo della viabilità e delle risorse. Spesso il toponimo “Castello” indica, infatti, i luoghi d’altura prediletti in età preromana per gli insediamenti.
La casa alpina
Le abitazioni rinvenute durante gli scavi archeologici appartengono al modello della “casa alpina”: di forma quadrangolare, infossata, con le pareti in pietra e legno, provvista di un piano rialzato e con il tetto di legno o frasche e paglia. Le costruzioni di epoca romana sono simili a quelle dell’età del Ferro, con alcune innovazioni nelle tecniche costruttive: la malta e i laterizi (tegole e coppi). Delle strutture si sono conservati solo i pavimenti e le basi in pietra dei muri.